Mercurio, Gavroche celeste

Periodicamente nel cielo si potrebbero vedere, se qualche volta ci ricordassimo ancora di guardarlo, fenomeni molto curiosi che da sempre hanno attratto l’attenzione degli uomini dell’antichità. Per inaugurare questo blog, dedicato soprattutto all’astrologia e alle materie ad essa connesse, non si può non cominciare parlando di Mercurio.

Questa mattina prima dell’alba, poco dopo il tramonto della Luna, ha fatto capolino a Est una piccola luce sotto quella più grande di Venere. Ha brillato per pochi momenti prima di confondersi nella luce crescente del mattino: era il pianeta Mercurio. Questa rapida apparizione, quasi un lampeggiare, nei prossimi giorni non si ripeterà e Mercurio resterà invisibile per un certo periodo, assorbito nella luminosità della nostra stella. Questo era considerato un fenomeno carico di significato dagli antichi osservatori del cielo, gli astrologi-astronomi babilonesi e greci soprattutto. Quando riemergerà da questo tuffo nel Sole in ogni caso il nostro elusivo pianeta non lo vedremo più all’alba nel cielo orientale, bensì si mostrerà la tramonto, sull’orizzonte a Ovest.

Proprio come Venere, anche Mercurio può presentarsi sotto il duplice aspetto di stella del mattino e stella della sera, ma a differenza della prima, il nostro appare e scompare molto più rapidamente, e oltretutto non è altrettanto luminoso, perciò Mercurio è un astro sfuggente che ha dato un bel da fare anche a quegli acuti e pazienti osservatori che erano i nostri predecessori di qualche millennio fa.

Forse proprio questa sua velocità, e il suo frequente entrare e uscire dai raggi solari ha suggerito agli antichi di metterlo in analogia con i messaggeri, con i funzionari e gli scribi del re. E la sua mobilità ed elusività avrà fatto pensare a personaggi come truffatori e ladri, ma anche ai ragazzini che in ogni epoca amano rincorrersi o giocare a nascondino. Un’icona mercuriale è sicuramente Gavroche, il monello di strada parigino narrato dalla penna di Victor Hugo nel suo capolavoro “I Miserabili”.

Se consideriamo i due corpi celesti fondamentali per la vita sul nostro bel pianeta, il Sole e la Luna, è evidente che il signore del giorno, con la sua luce imparziale e il suo moto regolare, in ambito psicologico si presti naturalmente a indicare la coscienza e la ragione – non certo l’attutito stato di sogno e il mondo emotivo, molto più affini questi ultimi alla suggestiva luce della signora della notte. E Mercurio, con il suo caratteristico moto pendolare attorno al Sole, che ricorda l’incessante ronzare dell’insetto intorno al fiore, può ben rappresentare il costante lavorio del pensiero e la funzione di raccogliere, elaborare e trasferire informazioni.

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