Come saprete voi che vi interessate di astrologia, Plutone, il pianeta più lento e lontano del nostro sistema, ha fatto da poco ingresso nell’Acquario. In realtà tra settembre e novembre ritornerà temporaneamente in Capricorno prima di stabilirsi definitivamente nell’undicesimo segno, dove permarrà per i prossimi 20 anni circa. Se n’è parlato già molto perciò su questo non aggiungerò altro. Voglio invece approfittare del fatto che molti pianeti in questi giorni stanno entrando in Acquario per raccontare qualcosa su questo segno che forse non tutti conoscete già.
L’Acquario (o Aquario) infatti ha visto una notevole evoluzione interpretativa nell’astrologia contemporanea. A ciò molto ha contribuito la sua associazione con il pianeta Urano, scoperto nel 1781. Ben presto si è compreso il ruolo di questo pianeta in fasi storiche caratterizzate da improvvisi rivolgimenti sociali e innovazioni tecnologiche, e queste caratteristiche si sono trasferite sempre più anche all’Acquario stesso. Il segno è stato poi molto arricchito dal tema dell’Era dell’Acquario, verso cui ci stiamo proiettando e sulla quale abbiamo riversato molte speranze di cambiamento (in meglio) per la vita dell’umanità. Queste caratteristiche di segno pioniere, originale, radicale e rivoluzionario, umanitario, democratico e tecnologico, razionale e mistico allo stesso tempo, ben gli si addicono in genere. L’Acquario sappiamo che è poi molto legato anche alla musica e all’astrologia.
Tuttavia ciò finisce spesso per cancellare completamente l’antico pianeta governatore dell’Acquario, che invece aiuta a inquadrare meglio il fondo di questo segno.
Prima della scoperta di Urano, si considerava come governatore dell’Acquario il pianeta Saturno, il più lento e il più lontano dei sette pianeti della tradizione, quelli visibili a occhio nudo. Oggi in genere si ritiene che l’astrologia si debba basare sul numero 12, e perciò ci si aspetta che presto o tardi saranno individuati altri due corpi celesti, in modo che ognuno dei 12 segni abbia il suo proprio pianeta. Probabilmente ciò non è sbagliato, tuttavia anche il sistema misto di 12 e 7, strutturatosi nei secoli passati, ci può dire tuttora molto.
In questo sistema ogni pianeta governava due segni zodiacali, con l’eccezione di Sole e Luna che si concentravano su un solo segno ciascuno. In sintesi i due luminari, gli astri fondamentali per la vita sulla Terra, vennero associati al Cancro e al Leone, segni estivi in cui luce, calore e vitalità si esprimono al massimo grado. Viceversa il Capricorno e l’Acquario, i segni del periodo più difficile e avaro dell’anno, furono assegnati a Saturno, pianeta freddo, lento e considerato ostile alla vita.
Tra i due pare fosse proprio l’Acquario ad essere considerato il suo domicilio preferito. La ragione di questo è che probabilmente in quanto segno d’aria, e perciò in generale di natura calda e umida, esso temperava l’eccessivo freddo e secco della natura di Saturno. Tra i segni d’aria ad ogni modo l’Acquario è certamente il più freddo e distaccato.
Si tratta anche di un segno fisso o solido, in quanto occupa la parte centrale della stagione cui appartiene, così come anche il Toro, il Leone e lo Scorpione. Ciò evoca significati apparentemente in contraddizione con alcune caratteristiche che di solito si attribuiscono a questo segno, come il fatto di essere un rivoluzionario, che ama vivere nel costante cambiamento e nella libertà da vincoli. In realtà la solidità o fissità dell’Acquario indica la sua impermeabilità ad influssi esterni, la resistenza che oppone al mutamento dei propri schemi e convinzioni, i suoi ideali indistruttibili. Anche qui per certi versi è il meno aereo dei segni d’aria: a questo elemento infatti si fa corrispondere di solito il temperamento sanguigno, che è il più mobile e incostante. Mentre l’Acquario, vuoi per il suo governatore antico Saturno, vuoi per la sua natura di segno fisso, può facilmente virare anche verso il temperamento malinconico, più tipico dei segni di terra.
Insomma l’Acquario non è solo l’eccentrico, l’amico e il contestatore romantico come a volte viene descritto; nonostante l’apparenza l’Acquario è un vero e proprio osso duro.