Lo Zodiaco e i cinque erranti
Si parla di oroscopo, di segni zodiacali, costellazioni, di Era dell’Acquario oppure dei Pesci, di Zodiaco tropicale oppure siderale… ma cos’è esattamente lo Zodiaco?
Si potrebbe rispondere facilmente con una breve definizione, ma quella la trovate già su Wikipedia e ovunque, e spesso non è molto parlante anche se di solito corretta.
Diciamo intanto che l’espressione greca da cui deriva la nostra parola Zodiaco significa cintura o cerchio degli animali, o delle effigi animali. Tuttavia è più utile qui intendere questi “animali” come esseri animati, o meglio ancora forze viventi. Anche perché sappiamo che non troviamo soltanto animali tra i segni/costellazioni zodiacali: abbiamo anche figure umane come i Gemelli, la Vergine e l’Acquario; un essere ibrido come il Sagittario e persino un oggetto inanimato quale è la Bilancia.
Ad ogni modo la parola Zodiaco indica una porzione di cielo molto speciale: su questo sfondo avviene qualcosa di notevole, che naturalmente ha destato l’attenzione dei nostri predecessori fin da tempi remotissimi. Qui infatti gli astri non percorrono il cielo esattamente come avviene in tutto il resto della volta celeste, che ogni notte vediamo ruotare intorno alla terra in senso orario. Il cielo stellato infatti compie il suo giro come avviene per il Sole, che vediamo sorgere al mattino ad Est (più o meno), culminare a mezzogiorno a Sud e poi tramontare a Ovest (sempre più o meno).
Anche la maggior parte delle stelle situate nella cintura zodiacale in realtà segue l’ordinario movimento di tutto il firmamento, tuttavia gli antichi osservatori del cielo si accorsero presto che ve n’erano alcune, cinque per l’esattezza, che avevano anche un loro moto proprio indipendente dal resto. Certo si tratta di un movimento relativamente lento che non balza all’occhio ad un’osservazione occasionale, ma i nostri antenati erano dei pazienti ed assidui osservatori e conoscevano le posizioni delle stelle nel cielo notturno in ogni stagione o periodo dell’anno.
La cosa interessante che notarono fu che questi cinque astri anomali si spostavano lungo un percorso che era pressappoco lo stesso lungo il quale vedevano viaggiare anche la Luna nel suo ciclo mensile. Ma queste cinque stelle erano molto più lente della Luna e molto meno appariscenti: a differenza di quest’ultima potevano essere scambiate appunto con normalissime stelle. Come la Luna tendevano di solito giorno dopo giorno a rimanere indietro rispetto alle altre stelle, ma alle volte facevano dei movimenti molto più complessi: a poco a poco ritornavano a muoversi assieme a tutti gli altri astri, per poi aumentare la velocità e anticiparli addirittura nella loro corsa verso Ovest. Per queste loro caratteristiche furono chiamate stelle “erranti”, in contrapposizione a tutto il resto delle stelle che erano invece “fisse”, in quanto si muovevano compattamente e con regolarità.
Insomma, la Luna e i cinque astri erranti individuavano nel cielo stellato un ideale sentiero tra le costellazioni, che si ripeteva sempre identico e che ne toccava sostanzialmente 12. E’ questo sentiero o strada celeste che prende il nome di Zodiaco.
Il Sole, da cui di solito si parte per definire lo zodiaco, non è stato ancora nominato perché, per chi osserva davvero il cielo, stabilire che anche il Sole si muove lungo la “cintura degli animali” non è cosa immediata come quando si osservano la Luna e i pianeti. Quando il Sole splende nel cielo, tutti gli altri astri divengono invisibili e perciò vengono meno i riferimenti stellari, tuttavia sappiamo che Sole traccia con la sua apparente orbita l’esatto punto medio del cerchio zodiacale: l’eclittica.
Le costellazioni della cintura zodiacale sono molto diverse tra loro per ampiezza e visibilità, ve ne sono di piccole e poco appariscenti come quella del Cancro, altre molto grandi come la Vergine, alcune molto ben riconoscibili come il Leone o lo Scorpione, altre molto più vaghe e sparpagliate come quella dei Pesci. Non è immediato stabilire dei netti confini che separino una costellazione dalla successiva, anzi in alcuni casi queste si sovrappongono per ampi tratti, come succede per Capricorno e Acquario.
Gli storici sostengono che fu per questa ragione che ad un certo momento, verso la metà del I millennio a.C. in Mesopotamia, i sacerdoti Caldei, astronomi-astrologi, stabilirono una suddivisione geometrica della cintura zodiacale in 12 settori di uguale ampiezza. Ogni settore venne indicato col nome della costellazione cui pressappoco si sovrapponeva, e fu suddiviso internamente in 30 gradi, numero che corrisponde sostanzialmente al numero di giorni del mese lunare, cioè il tempo tra una luna nuova e la successiva. In questo modo si poté dare alla posizione della Luna, del Sole e dei pianeti (i cinque erranti) delle coordinate finalmente precise ed univoche.
A questo punto però sorge una questione fondamentale: quale bisogna considerarsi il punto di partenza di questo circolo zodiacale perfetto? In altre parole: che relazione hanno i segni zodiacali con le costellazioni reali del cielo?
Ma questo è un argomento affascinante e complesso a cui dedicherò un secondo articolo.