La teoria delle “Grandi congiunzioni”
Nell’antichità, ed ancora fino al 1781 quando venne scoperto o meglio riconosciuto Urano, Giove e Saturno erano considerati i pianeti più lenti e periferici del sistema. Le loro cicliche congiunzioni scandivano i ritmi più importanti della storia e venivano attentamente studiate, assieme alle eclissi, per stabilire l’andamento generale delle cose e agli eventi eccezionali di un’epoca: il sorgere e crollare di dinastie al potere, le carestie e calamità che potevano abbattersi sulla popolazione e sulla produzione agricola.
La dottrina delle Grandi congiunzioni, cioè quelle tra i pianeti più lenti, ci è nota principalmente attraverso l’opera del grande astrologo islamico Albumasar (IX sec.), poi variamente ripresa. Ne do qui di seguito alcuni cenni che ci serviranno per comprendere meglio l’argomento di questo articolo.
Le congiunzioni Giove-Saturno avvengono circa ogni 20 anni, e si ripetono per un certo periodo in segni appartenenti ad uno stesso elemento (Fuoco, Terra, Aria o Acqua). Dopo circa 200 anni i due pianeti si incontrano per la prima volta in un segno appartenente ad un nuovo elemento, e così via per i successivi 200 anni. Dal momento che i segni appartenenti a ciascun elemento sono tre, si dice che ogni 200 anni le congiunzioni Giove-Saturno cambiano di triplicità, e quando ciò avviene si tratta di un momento particolarmente significativo perché corrisponde a un cambiamento del clima generale che fa da contesto agli avvenimenti storici.
La congiunzione del 1802
Quando nacque il grande scrittore Victor Hugo, sul quale cominceremo a dire qualcosa in questo articolo, vigeva la triplicità di fuoco. Tuttavia in quel 1802 la congiunzione si verificò in un segno di terra, la Vergine, anticipando o preannunciando in questo modo la triplicità successiva, che iniziò poi ufficialmente nel 1842. Queste irregolarità in effetti avvengono con una certa frequenza, ce n’è almeno una all’interno di ogni ciclo di 200 anni. E’ successo per esempio nel 1981 quando, pur all’interno del ciclo della triplicità di terra, la congiunzione avvenne in Bilancia. Anche la congiunzione del 2020 avvenuta al 1° grado dell’Acquario è stata in realtà anomala, in quanto il ciclo di aria sarebbe dovuto iniziare con la congiunzione successiva del 2040. Ma veniamo al nostro scrittore, di cui vediamo qui sotto il grafico natale.
Il caso della congiunzione che riguarda il cielo di V. Hugo è interessante almeno per due motivi. La nascita avvenne infatti durante una configurazione celeste che valorizzò molto la congiunzione Giove-Saturno. Essa infatti, nel cielo di Hugo si trova opposta ad un altro gruppo di astri, tra i quali c’è anche il Sole dello scrittore, e quest’aspetto cade tra le case X e IV, case cardinali che contribuiscono a dare forza alla configurazione. In secondo luogo è significativo il segno in cui cadrà la congiunzione quando sarà perfetta, ovvero la Vergine. La scrittura è un’attività tipicamente significata dal sesto segno dello zodiaco, che non per nulla è governato da Mercurio, il pianeta dell’intelletto e della parola.
Un ulteriore elemento che ci può indicare il forte collegamento tra il grande scrittore e la congiunzione Giove-Saturno è il fatto che il signore della genitura, cioè il pianeta più forte del tema di V. Hugo, sia proprio uno dei pianeti coinvolti in questa figura celeste, tra l’altro il più benigno dei due, Giove.
La dominante planetaria di V. Hugo
Hugo nacque con il Sole nei Pesci in opposizione al pianeta Giove, che si trova nel Leone all’ultimo suo grado. I due astri come vediamo sono in aspetto potenzialmente disarmonico tra loro, ma contemporaneamente si trovano anche l’uno a casa dell’altro, poiché i Pesci sono governati da Giove e il Leone dal Sole (mutua ricezione). Ciò addolcisce l’aspetto e crea un legame fortissimo tra il Sole, uno dei punti chiave di qualsiasi cielo di nascita, e Giove.
Passando a considerare la Luna – luminare che secondo la tradizione sarebbe ancora più significativo in un caso di nascita notturna come questo – vediamo che essa si trova nel Sagittario, quindi di nuovo un segno di Giove. E di nuovo siamo in presenza anche di un forte aspetto (un trigono) proprio con Giove.
Se a ciò aggiungiamo che il pianeta è in decima casa, anche se non ancora congiunto al Medio Cielo, abbiamo elementi sufficienti per eleggere Giove a pianeta governatore della carta. Chi poi ama i metodi tradizionali ci farà notare che questo pianeta dominava anche il Plenilunio che ha preceduto la nascita di V. Hugo, e ciò significa che le qualità natali di questo grande scrittore si sono inserite in un clima celeste a queste affine, che perciò le ha ulteriormente sostenute. I significati principali di questo pianeta sono: fiducia nella vita e nel proprio destino, successo, crescita, voracità, benevolenza, maestria, religione, filosofia, morale.
Con quanto detto finora ho tentato di mostrare come lo stretto collegamento del cielo di nascita dello scrittore con la congiunzione Giove-Saturno del 1802 possa aver contribuito al duraturo successo di V. Hugo e delle sue opere. Si potrebbe dire che Victor Hugo sia stato una manifestazione dello spirito del tempo, un figlio della congiunzione Giove-Saturno. Nel prossimo articolo vedremo qualcosa degli altri aspetti significativi del tema natale di questo grande scrittore in relazione ad alcune sue opere.