Dopo aver affrontato nel il precedente articolo il cielo di nascita di questo imprenditore illuminato dal punto di vista planetario e zodiacale, ci rivolgeremo ora all’ottava sfera di Adriano Olivetti: le stelle fisse. Vedremo brevemente quali tra gli “astri inerranti” risultino in posizioni dominanti o associati alle configurazioni più importanti del suo tema natale, e considereremo anche le fasi eliache. Per una spiegazione sintetica riguardante queste fasi e il tipo di aspetti che impiegheremo in questa analisi stellare rimando al capitoletto Aspetti orari e fasi eliache contenuto in quest’altro mio articolo riguardante le stelle fisse: https://www.iraccontidelcielo.com/2024/03/02/le-stelle-fisse-di-victor-hugo/
Qui aggiungo soltanto una spiegazione generale utile a chiarire i motivi per cui quando si lavora con le stelle fisse non ci si possa limitare alle tecniche in uso, per esempio, con i pianeti. Gli usuali aspetti che si considerano per stabilire le relazioni intercorrenti tra corpi celesti vengono chiamati “eclittici” perché sono misurati appunto lungo l’eclittica: oltre al Sole, anche la Luna e i pianeti si muovono sostanzialmente lungo lo stesso sentiero celeste, discostandosene periodicamente solo di pochi gradi. I 360° zodiacali possono costituire quindi un buon metro di misura per riconoscere gli eventuali legami tra questi elementi celesti.
Se consideriamo le stelle invece, salvo un piccolo numero di esse che si trova nelle vicinanze del percorso del Sole, queste sono disseminate in tutta la sfera celeste. E’ pur vero che l’eclittica può essere utilizzata come riferimento per individuare qualsiasi oggetto celeste, al pari di ciò che si fa con l’equatore celeste e con l’orizzonte locale, tuttavia è ugualmente vero che il grado eclittico assegnato a ogni stella è nella maggior parte dei casi molto più virtuale, o simbolico diciamo, che reale. Per questo motivo è ragionevole fare qui un uso più massiccio di altri criteri in aggiunta agli aspetti eclittici: prenderemo in considerazione perciò anche gli aspetti equatoriali (misurati lungo l’equatore celeste) e quelli orari. In questo modo siamo per esempio in grado di determinare meglio la reale angolarità di molte stelle, o il loro allineamento con i pianeti.
Le stelle brillanti
Come sempre partiamo dall’osservazione delle stelle brillanti: ve ne sono diverse toccate ed attivate dai punti più importanti del cielo di nascita dell’imprenditore di Ivrea.
La principale della Lira (Vega), della natura planetaria di Venere e Mercurio, sta compiendo nel giorno stesso della nascita di Olivetti una fase eliaca secondaria (Ultimo Sorgere Eliaco Vespertino) e sta per mostrarsi all’orizzonte, anche se non vi è ancora congiunta strettamente. Si trova inoltre per longitudine eclittica assieme alla triplice congiunzione Giove-Luna-Saturno. Con lo stesso gruppo di pianeti è in congiunzione per distanza oraria (DH) anche Altair, la brillante dell’Aquila, della natura di Giove e Marte.
Regulus e Spica invece si trovano in connessione con l’altro aspetto chiave del tema, cioè il trigono con mutua ricezione tra Sole e Marte. Regulus, il cuore del leone, (natura Giove-Marte), è vicinissimo per DH a Marte. Spica, la stella brillante che segna la spiga di grano nella mano della Vergine (natura Venere-Mercurio), sta per compiere la fase eliaca del Sorgere Acronico ed è configurata per longitudine sia al Sole che a Marte, chiudendo perciò con essi un disegno triangolare che sottolinea la configurazione.
In stretto aspetto per declinazione con Marte ci sono poi anche Sirio (natura Giove-Marte) e Aldebaran (natura Marte), mentre con il Sole c’è Rigel (natura Giove-Saturno).
Tra queste stelle quelle maggiormente attivate sono Vega e Spica, entrambe stelle molto benefiche accomunate dalla medesima natura planetaria (Venere-Mercurio). Come tutte le stelle brillanti esse aiutano il soggetto nella strada verso la fama e il successo, mentre per la loro qualità specifica questi due astri sostengono interessi ed inclinazioni intellettuali, letterarie ed artistiche. In questo cielo a dominante saturnina e marziana si può pensare che esse contribuiscano ad addolcire e levigare il carattere di Olivetti, rinforzando gli effetti della congiunzione Sole-Venere di nascita e dando maggior centralità anche al ruolo intellettuale e creativo che come abbiamo visto ha Mercurio.
Regulus e Altair invece, così come Sirio e Aldebaran, sostengono la volontà, la capacità d’azione, l’ambizione dell’imprenditore.
Costellazioni turbolente
Oltre alla presenza di queste stelle particolarmente luminose, sono in evidenza nel cielo di nascita di A. Olivetti anche due costellazioni piuttosto turbolente, ovvero Cetus (indicato di solito come il Mostro marino o la Balena) e il Corvo.
Cetus, che nella mitologia viene identificato con il mostro che avrebbe dovuto sbranare Andromeda offertagli in sacrificio, si trova presso l’orizzonte ovest (Dsc) e sta quindi tramontando. Nei giorni della nascita di Olivetti una delle stelle principali di questa costellazione, Menkar (α Cetus) compie il Tramonto Eliaco e si trova in aspetto per declinazione con Venere. Ma anche altre stelle importanti di questa immagine celeste hanno collegamenti con i luminari e con pianeti chiave del tema: Baten Kaitos (ζ) è congiunta a Sole e Venere, mentre Diphda (β) si trova con la Luna. La tradizione astrologica attribuisce a queste stelle e a tutta la costellazione la natura planetaria di Saturno, che si può vedere come frenante e raffreddante, sicuramente indice di difficoltà e problematiche. Il collegamento con il Discendente, con Venere e con la Luna fa pensare alla sfera delle relazioni e ad un collegamento con qualche figura femminile.
Il Corvo invece è una piccola costellazione che nei giorni in cui nasceva Olivetti vedeva alcune delle sue stelle compiere il Sorgere Acronico: Alchiba (α) e Minkar (ɛ) sorgevano al tramontare del Sole; ma si può tranquillamente dire che tutte le stelle di questa immagine siano attivate in vario modo dai pianeti del tema. La natura attribuita alla costellazione è tipicamente “malefica” (Marte-Saturno), indice di egoismo, astuzia, vendetta, passioni materiali e menzogna, perciò anche in questo caso si può ben collegare alle vicende oscure e turbolente in cui il soggetto probabilmente è incappato nel corso della sua vita. In particolare viene da pensare a persone poco raccomandabili e nemiche.
Interessante notare che la natura planetaria di queste due ultime costellazioni citate corrisponda precisamente alla dominante Saturno-Marte del tema di Olivetti. Si può ipotizzare perciò che le figure di Cetus e del Corvo abbiano rafforzato ulteriormente questi due pianeti, ed in qualche modo ne abbiano anche incarnato il lato oscuro: dopo tutto essi sono pur sempre i “malefici” della tradizione astrologica. Difficile non pensare all’improvvisa e anche abbastanza prematura scomparsa dell’imprenditore (59 anni), che come vedremo diede adito a molti dubbi e sospetti.
Epilogo: il cielo della morte
Mentre viaggiava in treno verso la Svizzera, non appena ebbe superato il confine Adriano Olivetti fu colpito da un’emorragia cerebrale che gli fu fatale. Il referto medico parla di ischemia cerebrale ma non furono eseguite autopsie. La morte del direttore fu seguita un anno dopo da quella del dirigente del gruppo di sviluppatori dell’azienda di Ivrea, che scomparve in un tragico incidente automobilistico assieme al suo autista. In quel periodo la Olivetti, che già era un’azienda leader nel settore conosciuta in tutto il mondo, stava per compiere un ulteriore ed importante passo con il suo calcolatore ELEA 9003. La morte delle due figure chiave dell’azienda di fatto pose fine all’industria elettronica italiana, perché in seguito a ciò la divisione elettronica della Olivetti fu dismessa e venduta alla statunitense General Electric. Molti ipotizzarono che in questi fatti non vi fu soltanto un destino avverso, bensì la mano dei servizi americani, che avrebbero agito per favorire in questo modo l’IBM.
Olivetti morì il 27 febbraio 1960 poco dopo il malore (o quello che fu) che lo colpì alle 22:14, vicino ad Aigle. In quei giorni si compiva precisamente il secondo ritorno di Saturno sulla sua posizione natale, e con ciò il pianeta passava su uno dei punti cruciali del cielo di nascita dell’imprenditore congiungendosi anche alla Luna e quadrando Venere (governatore dell’ascendente). Contemporaneamente anche Mercurio ritornava sulla sua posizione di nascita a 24° Pesci, mentre sugli stessi gradi passava in quei giorni il Nodo sud, raggiunto in quel momento anche dalla Luna. All’ascendente, come alla nascita, sorgevano gli ultimi gradi della Bilancia.
Nel momento del malore fatale Spica era precisamente all’ascendente, e anche a Vega non mancava molto per spuntare all’orizzonte. Ma in quei minuti sorgevano anche le stelle del Corvo.
Cetus invece stava tramontando, e Diphda, la β della costellazione, compiva proprio quel giorno la sua ultima apparizione nel cielo (Tramonto Eliaco). Inoltre toccava l’orizzonte occidentale inabissandosi anche Al Resha (α Pisces), la stella principale della corda che tiene insieme i due pesci dell’omonima costellazione, e anche questo sembra simbolicamente interessante perché i due pesci uniti dalla corda fanno pensare all’anima e al corpo tenuti insieme dal vincolo costituito dalla vita, che in questo caso scompare sotto l’orizzonte.
Evocativo anche che Luna, Mercurio e il Nodo sud transitassero insieme in corrispondenza di Markab (α Pegasi), in Levata Eliaca in quei giorni. La stella segna l’ala di Pegaso, e assieme al contemporaneo sorgere di Spica la configurazione sembra quasi indicare l’anima dell’imprenditore, che finalmente spicca il volo per ritornare alla sua patria celeste.