In questa breve monografia dedicata ad α Geminorum, ovvero la stella fissa Castore, troverete tutte le sue principali caratteristiche: anzitutto le coordinate astronomiche che la individuano nel cielo e la sua posizione rispetto allo zodiaco dei segni (lo zodiaco tropicale utilizzato da circa 2000 anni nell’astrologia occidentale); poi passeremo alle caratteristiche astrologiche, al mito legato a questa stella e alla costellazione cui appartiene; infine vedremo alcune altre informazioni molto importanti per il suo utilizzo in astrologia.
Posizione e natura di Castore
Castore è una delle stelle più brillanti della costellazione zodiacale dei Gemelli e rappresenta la testa di uno delle due figure abbracciate che gli antichi videro in questo gruppo di astri. Anche se la più brillante è Polluce, che segna la testa dell’altro gemello, è a Castore che è stata assegnata la α della costellazione.
Da Tolomeo è denominata anche la stella di Apollo, mentre nel testo dell’Anonimo del 379 Castore è descritta come la stella che è nella testa del Gemello che precede.
La sua magnitudine è di 1.58 ed oggi si trova a una longitudine pari a 20°35’ del segno del Cancro. Sta a nord dell’eclittica a una latitudine di +10°06’, perciò in casi eccezionali può essere sfiorata almeno da Venere e formare quindi con essa una congiunzione visuale per corpo, ovvero quella che è verosimilmente la più potente forma di collegamento tra un pianeta e una stella. Se escludiamo Plutone, che ha una sua orbita molto particolare, tutti gli altri astri erranti non si discostano mai dal percorso solare tanto da poter toccare effettivamente Castore, tuttavia possono sempre trovarsi negli angoli della carta assieme ad essa, che è un altro modo in cui si crea un potente collegamento tra due corpi celesti.
Sono sempre possibili poi le configurazioni per distanza oraria, per semplice longitudine e per parallelo o controparallelo di declinazione (+31°50′), e seguendo le indicazioni dello studioso di astrologia stellare G. Albano potremmo includere anche le figure in base all’ascensione retta (7h36m).
La natura che la tradizione astrologica ha assegnato a Castore è in analogia alla qualità del pianeta Mercurio (Tolomeo) oppure alla coppia Giove-Mercurio (Anonimo), e si tratta quindi di una stella che favorisce l’intelligenza, la parola e gli interessi culturali.
L’Anonimo del 379 a proposito delle stelle della natura di Giove e Mercurio scrive che quando “sorgono all’oroscopo fanno i nativi amanti delle lettere, gli eruditi, gli oratori popolari, ingegnosi, amanti della musica e delle arti, che colgono nel segno, di bell’aspetto, capaci di molte attività, dignitosi, pii, religiosi, atti agli affari, molto conosciuti. O coloro che acquistano grazie a relazioni o scambi fortunati oro e argento e altre ricchezze, e che conservano il loro nobile sentire anche nelle sventure. Questo, segnatamente, in genitura diurna. Se sorgono all’oroscopo in una genitura notturna si pretendono sapienti e son millantatori ed affettati e simulatori. Sono nondimeno eruditi, hanno buona memoria, sono atti all’insegnamento e son puri nei loro desideri”.
Castore nel mito
L’autore poco sopra citato menziona Castore anche tra le stelle soccorritrici e di essa dice che qualora si trovi “nel luogo degli dei, nell’angolo sotterraneo o sorgendo all’oroscopo porta il soccorso di Ermete Telesforo o di Apollo”. Questa qualità di stella salvifica ritrova forse il suo parallelo leggendario nella parte che ebbero i fratelli Castore e Polluce nella spedizione degli Argonauti. In questa vicenda, oltre a giocare un ruolo fondamentale per la riuscita della missione, si narra che durante una tempesta in cui la nave Argo rischiava di affondare, sul capo dei Dioscuri comparvero due luci, mentre nello stesso momento le acque si placarono. Inoltre si narra che I due fratelli comparvero anche in mezzo all’esercito romano in un momento difficile, guidandolo alla vittoria.
Come abbiamo visto, Castore fu conosciuta in passato con diversi nomi, ma venne messa in relazione con la vicina Polluce fin dai tempi delle civiltà mesopotamiche. Qui le due stelle erano associate di solito alla coppia di divinità infere Lugalgirra-Meslamtaea, ma anche al dio lunare Sin e a quello degli inferi Nergal. In seguito a livello popolare (sempre in ambiente babilonese) queste due stelle furono identificate invece con gli antipatici esattori delle tasse, che si muovevano sempre in coppia.
Nel mito greco i due Dioscuri, i gemelli Castore e Polluce, sono entrambi formidabili guerrieri, ma mentre Polluce è caratterizzato soprattutto come eccellente pugile, Castore lo è come domatore di cavalli e auriga. Un altro elemento importante che distingue i due gemelli è che Castore, a differenza di Polluce, è di natura mortale, e proprio da ciò deriva la vicenda che porterà la coppia ad essere trasformata da Zeus in una costellazione, quando il padre degli Dei fu mosso a compassione dal dolore del fratello per la morte di Castore. Si narra che Polluce implorò di concedere al gemello la sua immortalità così da salvarlo, oppure di permettergli di seguirlo nel regno dei morti. La decisione di Zeus fu di concedere agli inseparabili fratelli di rimanere vicini per l’eternità, trascorrendo entrambi un giorno negli inferi e un giorno sull’Olimpo.
Questa differente natura dei due gemelli si rispecchia a livello astronomico nella differente luminosità delle due stelle: Castore, il gemello mortale, è in effetti un po’ meno brillante rispetto a Polluce. Anche astrologicamente alle due stelle fu assegnata una natura planetaria differente: Marte a Polluce – che non a caso è il più forte dei due – e Mercurio a Castore. E’ interessante questa diversa attribuzione, che risale almeno a Tolomeo (II sec a.C.), e che ci suggerisce forse come l’intelligenza (Mercurio) si sia via via sviluppata nella razza umana mortale per sopperire alla mancanza di forza e istinto (Marte).
La vulnerabilità di Castore in alcune versioni del mito è spiegata dalla vicenda che narra della nascita dei due gemelli. La madre Leda, regina di Sparta, la notte in cui si unì al cigno dietro al quale si nascondeva in realtà Zeus, giacque infatti anche col marito Tindaro. Essa poi diede alla luce due uova, una proveniente dalla semenza divina e l’altra da quella umana: dalla prima uscirono Polluce e Elena, dalla seconda Castore e Clitennestra. In altri racconti tuttavia entrambi i fratelli sarebbero figli di Zeus.
Ai tempi di Tolomeo in ogni caso le due stelle erano conosciute anche coi nomi di Apollo ed Eracle, coppia in cui emerge in maniera più chiara la differenziazione dei due gemelli: mentre Eracle/Polluce con la sua clava mostra una natura chiaramente guerriera o eroica, Apollo/Castore con in mano la lira si connota di significati più artistici e intellettuali.
Curioso me anche significativo infine anche che il nome di Castore sia sopravvissuto nella storia e sia stato scelto per designare il castoro, roditore dotato di quel particolare ingegno ed abilità che gli consentono di realizzare le sue tipiche opere lungo i fiumi fatte di rami, tronchi, pietre e fango, atte a rallentare la corrente e formare zone tranquille e acquitrinose in cui ama stare e dove può trovare più facilmente tutto ciò che gli serve per vivere.
Le reali angolarità di Castore e le sue Fasi
Di seguito riporto per voi alcuni altri dati importanti relativi alla stella Castore utili a capire quando essa assume un ruolo importante nel cielo astrologico, ovvero i gradi zodiacali con cui sorge e culmina e le date delle sue principali fasi eliache, giorni in cui si manifesta con particolare potenza.
La culminazione al Medio Cielo avviene per tutte le località assieme a 22°11’ del Cancro.
Il sorgere all’Ascendente invece varia un poco in base alla latitudine, per questo motivò ecco il valore per tre città italiane che coprono l’intera penisola: Bolzano 9°09’ Cancro – Roma 11°27’ Cancro – Siracusa 13°29’ Cancro.
Anche la maggior parte delle fasi eliache varia leggermente a seconda della località. In questo caso trovate due date per ogni fase, la prima corrispondente alla latitudine di Milano e la seconda a quella di Palermo. Le fasi che ho chiamato Culminare Acronico e Culminare Cosmico corrispondono rispettivamente ai giorni in cui la stella si trova al Medio Cielo a mezzanotte (ovvero quando il Sole sta al Fondo Cielo) e a mezzogiorno (culmina col Sole). Queste ultime due fasi aggiuntive, che riporto a titolo sperimentale, coinvolgendo l’asse del Meridiano e non dell’Orizzonte avvengono lo stesso giorno per tutte le località.
Ciclicamente una minima variazione di data è possibile a causa dell’inserimento nel calendario di un giorno ogni quattro anni (anno bisestile), ma ciò risulta praticamente ininfluente dal momento che ogni fase è da considerarsi attiva anche alcuni giorni prima e dopo la data precisa in cui si compie (in genere si va dai 3 ai 7 giorni a seconda dell’autore e probabilmente anche in base alla brillantezza dell’astro).
Sorgere Cosmico 01/07 (Milano) – 04/07 (Palermo)
Levata Eliaca 20/07 – 21/07
Levata Acronica 30/12 – 03/01
Tramonto Acronico 02/02 – 26/01
Tramonto Eliaco 03/07 – 04/07
Tramonto Cosmico 04/08 – 28/07
Culminazione Acronica 13/01
Culminazione Cosmica 14/07
Per approfondire
Per concludere vi segnalo alcuni links utili per approfondire:
qui un altro articolo in cui ho parlato della stella Castore e dei Gemelli in relazione alla serie di romanzi di J.K. Rowling “Harry Potter” https://www.iraccontidelcielo.com/2024/02/03/castore-il-fratello-mortale/;
mentre per chi volesse capire meglio in cosa consistano le fasi eliache rimando a https://www.iraccontidelcielo.com/2024/03/29/calendari-stellari/;
infine in questo articolo troverete alcuni spunti per capire meglio come utilizzare le stelle fisse nell’interpretazione di un cielo di nascita https://www.iraccontidelcielo.com/2024/05/18/le-stelle-piu-vicine-alleclittica/.
Molti esempi pratici di interpretazione inoltre li troverete scorrendo la pagina blog di questo spazio web e cliccando sugli articoli dedicati a vari personaggi dal punto di vista astrologico.