L’Equazione del Tempo e l’astrologia

Questo articolo è una breve riflessione su uno tra i temi più basilari in astrologia, e quindi in genere anche tra i più trascurati. Affronteremo il tema della differenza tra il tempo convenzionale misurato dai nostri orologi (utilizzato normalmente anche in astrologia!) e il tempo naturale scandito invece dagli astri. Grazie a questo ci risulterà chiaro il significato del misterioso Analemma solare, la caratteristica figura a lemniscata che il Sole traccia durante l’anno. Conosceremo poi il ruolo che può avere l’Equazione del Tempo nel calcolo di una carta astrologica e saremo così in grado di correggere i dati da utilizzare per erigere un Tema natale.

Rapidità e precisione dei software astrologici

La velocità è una caratteristica molto evidente nella nostra epoca, e la sua importanza è probabilmente cresciuta di pari passo con lo sviluppo tecnologico e il conseguente aumento della produttività. Ci siamo tutti abituati a poter fare molte più cose di prima, a incontrare una varietà di esperienze sempre maggiore e questo ci stimola a desiderarne ancora di più… “l’appetito vien mangiando”. Naturalmente l’attenzione che dedichiamo ad ognuna delle tante cose che incontriamo lungo la strada diventa via via minore.

Anche il campo dell’astrologia non è immune da questa sempre crescente voracità in cui la quantità va a scapito della qualità. Oggi per noi è naturale inserire in una maschera dei nati di nascita, sfiorare lo schermo o premere INVIO, e dedicarci all’osservazione di un grafico astrologico, per passare poi ad un altro e ad un altro ancora. Man mano che l’esperienza aumenta si scoprono i settaggi dei software e perciò ad esempio si personalizzano le orbite di tolleranza per gli aspetti, si aggiungono o tolgono asteroidi e parti arabe, si fanno esperimenti con altri sistemi di domificazione, e via dicendo.

La rapidità e la precisione con cui viene calcolato automaticamente un cielo ci dà molta sicurezza, la nostra preoccupazione principale è semmai avere dati il più possibile accurati (…ed inserirli poi correttamente!).

Le formule e gli algoritmi che i nostri software utilizzano non vengono quasi mai messi in discussione, tantopiù che ormai quasi tutte le app o i programmi anche online danno risultati pressoché identici. D’altronde, ormai nel terzo millennio, l’astronomia e la matematica hanno raggiunto un livello di perfezione incomparabile rispetto a quello posseduto all’epoca degli antichi astronomi-astrologi mesopotamici, ed anche dei tempi del “divin Tolemeo”.

Precisione dei dati ed Equazione del Tempo

Ma veniamo al punto: la misura del tempo e l’accuratezza dei dati. Sappiamo tutti che il globo terrestre è suddiviso in fusi orari, infatti quando calcoliamo carte relative a paesi lontani è buona pratica fare qualche verifica sul fuso orario della specifica regione e sull’eventuale adozione dell’ora estiva. Anche se grazie ai software oggi non lo facciamo più personalmente, sappiamo bene anche che l’ora locale che ci serve per erigere la carta non corrisponde a quella segnata dall’orologio: va ricavata correggendo l’ora ufficiale in base alla longitudine dello specifico luogo. Questo significa avere chiaro che il tempo dei nostri orologi è un tempo convenzionale, calcolato sulla longitudine media del fuso orario di appartenenza.

Questa natura convenzionale del tempo è però ancora più profonda e sta già nell’assunzione che la durata di un giorno misuri 24h. Si tratta in verità anche questo di un valore medio infatti, perché il Sole a seconda della stagione può impiegare una trentina di secondi in più o in meno di 24h per ripassare sull’identico punto in cui si trovava il giorno precedente, per esempio alla culminazione sul Meridiano locale (il mezzogiorno del luogo).

Per le nostre esigenze di vita tale differenza è piccola, assolutamente trascurabile anche quando giorno dopo giorno essa si accumula fino ad un valore massimo – si parla in ogni caso di una manciata di minuti.

Quando però ci troviamo di fronte ad un tema natale o alla carta di un evento, alle volte pochi minuti di differenza spostano un astro che si trovi vicino ad una cuspide da una casa ad un’altra. O fanno sembrare un pianeta più vicino ad un angolo di quanto non sia in realtà. Un po’ come avviene a volte a causa della latitudine eclittica di un corpo celeste – altro fattore spesso trascurato.

A questo punto sorge spontanea una domanda: perché mai nella procedura di calcolo illustrata in tutti i manuali e impiegata dai software astrologici si utilizza sempre l’ora media anziché quella vera? Non ho trovato a riguardo spiegazioni soddisfacenti.

Il giorno solare medio è stato introdotto per ragioni di praticità solo verso la fine dell’800: come base di computo si è creato il “Sole medio”, cioè un Sole fittizio che si sposta con moto regolare. Non era quindi un problema per gli antichi, i quali osservavano davvero il cielo per misurare il tempo (https://www.iraccontidelcielo.com/2024/03/26/il-cielo-come-misura-del-tempo/).

Fortunatamente non è difficile reperire, anche online, le tabelle che per ogni giorno dell’anno riportano l’Equazione del Tempo, ovvero la differenza temporale tra il Sole medio e quello vero. Come fa notare Franco L. Viero in uno dei suoi polemici articoli (http://Calcolo del Medio Cielo. (audacter.it)) se volessimo capire dove realmente si trovino il Sole e tutti gli altri pianeti all’interno della sfera locale dovremmo introdurre nella nostra pratica l’Equazione del Tempo. Solo in questo modo potremmo ottenere una domificazione precisa

L’ANALEMMA DEL SOLE

La differenza tra l’ora media e quella vera la si può cogliere visivamente in un lavoro fotografico come quello riprodotto qui sotto. Il Sole è stato immortalato regolarmente alla stessa ora e dallo stesso luogo durante il corso di un intero anno e poi le immagini sono state sovrapposte. Ci si potrebbe aspettare di trovarsi di fronte a molti Soli tutti allineati a diverse altezze – sappiamo infatti che nelle varie stagioni dell’anno il Sole compie archi sull’orizzonte di ampiezza diversa, bassi in inverno e alti d’estate.

Invece ciò che vediamo non è una linea ma una suggestiva figura a forma di lemniscata. Ciò succede proprio a causa della differente Equazione del Tempo propria dei diversi momenti dell’anno. Se ad esempio qualche giorno fa, il 31 agosto, avessimo guardato verso sud alle ore 12:00 locali, avremmo visto il Sole precisamente di fronte a noi. Ripetendo però l’operazione a distanza di una settima (il 7 settembre), ci accorgeremmo che esso alle 12:00 non si troverebbe dove ci aspetteremmo: non solo sarà più basso poiché ci stiamo avviando verso l’autunno e i suoi archi diminuiscono assieme alle ore di luce, ma sarà anche leggermente in ritardo sulla tabella di marcia. Gli mancheranno circa 2’ per culminare a sud e perciò lo vedremo leggermente più a sinistra rispetto alla posizione di 7 giorni prima.

Dalla nostra prospettiva di osservatori sulla Terra il Sole vero in questo periodo dell’anno sta aumentando la sua velocità sull’Eclittica. Il moto eclittico del Sole avviene però in direzione opposta al suo moto giornaliero, quello cioè che genera l’alternarsi dei giorni e delle notti, il che si traduce quindi in un ritardo rispetto a quest’ultimo.

Si tratta in sostanza di un riflesso dell’irregolarità del moto di rivoluzione della Terra attorno alla nostra stella, rapportato al contemporaneo moto di rotazione sul proprio asse.

EFFETTI DEL TEMPO REALE IN UNA CARTA

Nonostante ciò possiamo dire tranquillamente che, nella maggioranza dei casi, usare un grafico eretto con i consueti sistemi o software (e perciò calcolato con l’ora media) oppure tener conto nei calcoli dell’Equazione del Tempo non sposta di molto i nostri giudizi. È raro infatti che una piccola differenza all’interno di un quadro costituito da moltissime variabili quale è una carta astrologica conduca a sostanziali differenze. In alcune circostanze però questo fattore può risultare significativo.

Come vediamo nelle tabelle qui sopra i due momenti dell’anno in cui si accumula la differenza maggiore tra l’ora vera (indicata dalla posizione del Sole vero) e quella media sono il periodo di fine-ottobre/novembre e poi quello del mese di febbraio: qui l’anticipo o il ritardo raggiungono all’incirca i 15’ (un quarto d’ora!). Trasformando questo valore in gradi eclittici che sorgono all’orizzonte, 15’ corrispondono mediamente a 3°30’, ma se all’Ascendente abbiamo un segno di corta ascensione come l’Ariete o i Pesci e ci troviamo nel nord Italia allora il nostro quarto d’ora equivale anche a 7-8°. Di conseguenza, quando siamo in presenza di un Ascendente vicino alla cuspide tra due segni, applicare l’Equazione del tempo può essere un fattore decisivo per comprendere la carta.

Un altro caso in cui calcolare la carta utilizzando il Sole vero può condurre a risultati molto diversi è rappresentato dall’utilizzo delle direzioni primarie o delle più moderne progressioni. Un angolo della carta spostato anche solo di un paio di gradi dà luogo a previsioni piuttosto differenti dal punto di vista temporale se consideriamo che 1° si traduce in circa 1 anno.

E chissà che non sia poi anche a causa della differenza tra l’ora vera e quella media che a volte l’orario di una natività vada rettificato in maniera importante…

Un esempio pratico:

Ecco qui di seguito, per concludere, un caso pratico in cui la differenza tra Sole medio e Sole vero è massima. Nel primo grafico calcolato online da Astrodienst vediamo il cielo su Milano del 15 novembre 2023 alle 15:00. Nella seconda immagine invece abbiamo modificato l’orario applicando l’Equazione del Tempo, che quel giorno raggiungeva quasi i 16 min.

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