La costellazione dell’Acquario e il recente Novilunio

In un articolo precedente (https://www.iraccontidelcielo.com/2024/02/07/sul-segno-dellacquario/) abbiamo parlato del segno dell’Acquario e di alcune sue peculiarità. Questo segno come sappiamo è l’undicesima delle porzioni di 30 gradi in cui si suddivide lo zodiaco tropico, o “immateriale”, come veniva anche denominato in antichità.

Parlando invece dello zodiaco “materiale”, quello delle effettive costellazioni, il gruppo di stelle che caratterizza l’Acquario è un insieme piuttosto ampio, anche se nel complesso non molto visibile perché al suo interno sono poche le stelle di una certa brillantezza.

Questa costellazione si vede bene nelle notti del periodo autunnale e ancora durante la prima parte dell’inverno, poi viene oscurata dalla luce del giorno. Il Sole transita in questa parte di cielo più o meno tra gli ultimissimi giorni di gennaio e il 10 febbraio, ma per un bel tratto la costellazione dell’Acquario si sovrappone a quella del Capricorno. L’eclittica attraversa la parte media della costellazione e alcune sue stelle della parte superiore si trovano invece proprio sull’equatore celeste.

Il novilunio appena compiutosi, a 21° del segno (immateriale) dell’Acquario, è avvenuto in realtà tra le stelle epsilon e gamma del Capricorno, ovvero nella sua coda a forma di pesce, ma questa posizione si trova contemporaneamente anche in corrispondenza delle prime stelle dell’Acquario, in particolare abbastanza vicino a Sadalsuud, la beta della costellazione che segna la spalla sinistra della figura.

I miti relativi alla costellazione dell’Acquario lo vedono di solito come Ganimede, il giovane coppiere degli dei: un bellissimo giovane che Zeus fece rapire da un’aquila e portare sull’Olimpo. Altre volte invece la figura viene messa in relazione con Deucalione, che assieme alla moglie fu l’unico risparmiato dal diluvio scatenato da Zeus per punire gli uomini: come nella vicenda biblica dell’Arca di Noè, Deucalione costruisce una sorta di grande cassa o barca che dopo nove giorni e nove notti poté approdare sulla terra ferma. Ma ci sono anche altre tradizioni che vedono in questa costellazione Tritone oppure il re Cecrope mentre versa l’acqua per i sacrifici.

La tradizione astrologica riportata da Tolomeo attribuisce alle stelle nella testa e nelle spalle dell’Acquario, la natura di Saturno e di Mercurio. Qui si trovano Sadalmelik (alfa) e Sadalsuud (beta), le due stelle più luminose. Quelle nelle gambe invece sono legate in maggior misura a Mercurio, mentre le stelle della cascata d’acqua che scende dal vaso hanno la natura soprattutto di Saturno e in parte di Giove.

Si capisce subito che nel complesso la costellazione dell’Acquario inclina alla ragione e all’ingegno, similmente a quanto avviene per l’undicesimo segno dello zodiaco. Saturno e Mercurio infatti sono considerati i governatori generali di tutta la triplicità di segni d’aria cui appartiene l’Acquario, mentre a reggere questo segno più nello specifico è Saturno, affiancato in età moderna da Urano.

Rappresentando una figura umana, se questa costellazione si trova all’ascendente fa pensare a una corporeità armonica e proporzionata. Inoltre poiché si tratta di un’immagine celeste ampia ma non molto evidente potrebbe favorire una statura abbastanza elevata ma non robusta – sempre in relazione a quello che è il contesto genetico della famiglia d’origine.

Una particolarità viene segnalata a proposito di alcune stelline dell’acqua che sgorga dal vaso (soprattutto le Psi 1,2,3) che sono considerate simili negli effetti ad altri gruppi di piccole stelle come quelle nel muso del Capricorno e dell’Ariete e alle Iadi del Toro: si dice inclinino agli eccessi nella sessualità, portino potenziali disturbi alla vista e dal punto di vista meteorologico siano associate a pioggia e umidità quando in posizioni dominanti.

Per tornare al Novilunio ci sono alcune cose da notare, in cui anche la costellazione dell’Aquario ha una sua parte. La congiunzione soli-lunare avviene poco prima di mezzanotte e cade perciò nella IV casa, che ospita anche Saturno. Anche la casa III è molto occupata. A Est sta sorgendo il segno dello Scorpione, mentre al tramonto in casa VII ci sono Urano e soprattutto Giove, ed entrambi i pianeti fanno aspetti di collegamento alle case III e IV. Saturno sicuramente è molto forte in questo cielo, che vede forti valori Acquario e Capricorno sia a livello di segni che di costellazioni coinvolte.

Da un punto di vista generale, di astrologia “cattolica”, questo Novilunio dà l’idea di una grande attività a livello mediatico e di comunicazione. In primo piano il difficile rapporto tra governanti e popolazione, istanze sociali, tematiche agricole, pillole da indorare…

Da un punto di vista personale tutto dipende dalle situazioni che si stanno vivendo e dal cielo di nascita individuale, ma volendo ugualmente cercare uno spunto in questa figura viene da pensare ad un momento di introspezione con elementi di turbolenza. Possibilità di usare la scrittura come mezzo di autoanalisi. Un grosso lavorio del pensiero legato in qualche modo alla vita relazionale e affettiva, in lotta tra vincoli ed esigenze di libertà. C’è una spinta a buttare tutto all’aria, dire addio a vecchi schemi ed abitudini per dare espressione a qualcosa che finora era rimasto chiuso in cantina. Viene anche da pensare alla figura di Herzog, il protagonista dell’omonimo libro di Saul Bellow, che passa il tempo a scrivere febbrilmente lettere a personaggi improbabili, che poi nemmeno spedirà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto