L’asse Vergine-Pesci
Nel precedente articolo su Victor Hugo (https://www.iraccontidelcielo.com/2024/02/26/victor-hugo-e-la-congiunzione-giove-saturno-del-1802/) abbiamo fatto qualche riflessione su come il cielo di nascita dello scrittore si inserisca nel contesto più generale delle configurazioni celesti della sua epoca, in particolare la congiunzione Giove-saturno nella Vergine verificatasi nel 1802. Ora vorrei dire qualcosa su altri punti chiave del suo tema di nascita. Si potrebbe scrivere molto ma vorrei soffermarmi solo su alcuni aspetti particolarmente significativi.
Abbiamo visto come la configurazione chiave di questo cielo si svolga sull’asse Pesci–Vergine, dove troviamo anche i Nodi lunari. Si tratta dell’asse della compassione, del servizio e del sacrificio, e ci presenta il tema delle prove esistenziali, del confronto con la fatica, l’infermità, l’emarginazione e la carcerazione, con l’imponderabile e l’infinito. I Pesci e la Vergine sono anche il Cristo e sua Madre. Chiunque abbia letto I Miserabili non avrà difficoltà a riconoscere quanto di tutto ciò, soprattutto se ci riferiamo ai Pesci, lo scrittore abbia trasfuso nella sua opera: Monsignor Myriel, vescovo di Digne; la prigionia e la vita di fuggiasco di Jean Valjean; il convento del Petit-picpus, etc.
L’ascendente Scorpione e l’elemento Acqua
Ma anche l’ascendente nello Scorpione dice molto a chi conosca l’opera di Hugo: le lunghe pagine in cui l’autore descrive e racconta la storia della rete fognaria di Parigi; o “Patron-Minette”, l’inquietante gruppo di malviventi, truffatori, ladri e peggio ancora che brulica nel terzo fondo di Parigi. Il capitolo dedicato alla banda è incredibilmente evocativo e inquietante:
“… una specie di Proteo che serpeggia attraverso la polizia […] prestandosi a vicenda i nomi e gli artifizi, nascondendosi nella loro stessa ombra, cassette a doppio fondo e asili gli uni per gli altri, che disfacevano la propria personalità come ci si toglie il naso finto al veglione […] Questi quattro individui non erano quattro uomini, ma una specie di misterioso ladro a quattro teste che lavorava su Parigi in grande stile: il mostruoso polipo del male che si annida nella cripta della società. […] non sembrano uomini, ma forme intessute di viva nebbia, quasi di solito formassero un blocco indivisibile con le tenebre, senz’altra anima che l’ombra e, momentaneamente, soltanto per vivere pochi istanti una vita mostruosa, si fossero staccati dalla notte.”
Aggiungo ancora soltanto la breve descrizione di uno di questi quattro personaggi:
“Chi era Claquesous? La notte. Per mostrarsi egli aspettava che il cielo si fosse tinto di nero, la sera usciva da un buco dove rientrava prima di giorno […] Parlava ai complici voltando loro le spalle. […] Se si accendeva una candela egli metteva una maschera; era ventriloquo e Babette diceva: Claquesous è un notturno a due voci; indistinto, errante, terribile. Non si era certi che avesse un nome, poiché Claquesous era un nomignolo, non una voce perché il suo ventre parlava più spesso della sua bocca, non un volto perché tutti gli avevano veduto soltanto la maschera: si dileguava come nebbia, compariva come se sbucasse di sottoterra.”
E pure la figura del poliziotto Javert è completamente scorpionica: un segugio tenace, intelligente, mosso da una rabbia e da un istinto profondo, che esercita il potere e schiaccia senza pietà il malvivente o il malcapitato con lo stivale di cuoio della legge, che non dimentica nemmeno un volto o un nome. E finirà suicida guarda caso, quando la sua coscienza si troverà davanti ad un conflitto interiore per la quale non era abbastanza ampia.
L’elemento Acqua è molto forte in questo cielo di nascita: Sole, Mercurio, Venere e Nodo Nord nei Pesci; lo Scorpione all’ascendente con Nettuno in prima casa; una casa quarta molto occupata. Acqua significa naturalmente emozioni, sensazioni e percezioni interiori, una sensibilità-sensitività spiccata, forte empatia, immaginazione e intuizione. La quarta casa in particolare, il settore più profondo del cielo, fa pensare alla ricchissima vita interiore dello scrittore, e richiama il tema delle radici, del nido familiare ma anche del proprio collegamento con la nazione e il popolo di appartenenza. In questo caso nell’opera di Hugo viene alla mente tutta la storia della piccola orfana Cosette, che si intreccia a quella del protagonista Jean Valjean; ma anche gli ampi capitoli, quasi divagazioni in apparenza, dedicati alla ricostruzione storica: dalla battaglia di Waterloo, alla disamina storica di Parigi dal punto di vista architettonico, per non dire che tutta l’opera è in effetti un romanzo storico.
Marte e l’Acquario
Infine, le tematiche sociali su cui verte in fondo tutto I Miserabili, sono ben descritte dalla posizione di Marte nell’Acquario, che perdipiù è in aspetto al governatore moderno del segno, Urano, quest’ultimo posizionato nell’acquariana casa undicesima. Marte è importante nel cielo di V. Hugo anche perché è il pianeta governatore dell’ascendente (assieme a Plutone). Il fatto che si posizioni in casa terza è molto coerente trattandosi del tema di uno scrittore, e ci rassicura un po’ sull’affidabilità dell’orario di nascita che abbiamo: se fosse nato 10-15’ prima, come spesso accade, avremmo la Bilancia all’ascendente, e il suo governatore, Venere, sarebbe in casa quarta, posizione meno parlante. Potrebbe essere nato piuttosto qualche minuto dopo. Marte può tirare fuori il lato battagliero dell’Acquario, il suo essere controcorrente, e l’undicesimo segno in cambio porta Marte a spendere la sua carica di energia nella lotta per il sociale e per questioni di natura ideale. La casa terza in cui si trova questa combinazione pianeta-segno incanala invece questa potenzialità verso la scrittura e la comunicazione.
Ecco che tutto ciò si tramuta in una delle vicende principali in cui è inserita la storia dei protagonisti del romanzo I Miserabili: il tentativo di rivolta antimonarchica del 1832, durante i funerali del generale Lamarque. Qui trova il suo epilogo anche la vicenda degli Amici dell’ABC, quasi una società segreta rivoluzionaria di “studenti in cordiale intesa con alcuni operai”, di cui nel libro troviamo una descrizione come sempre molto pittoresca e indimenticabile.
La quadratura Luna-Mercurio
Vorrei aggiungere a quanto detto qualche considerazione ancora su un aspetto molto preciso e caratteristico del cielo di nascita di V. Hugo. Si tratta del quadrato quasi perfetto (applicativo) tra la Luna e Mercurio. Quest’ultimo pianeta, significando l’intelletto e la parola è fondamentale nel tema di un letterato, e merita un’analisi anche in questo breve articolo. Mercurio si trova nei Pesci, quindi nel suo segno di esilio-caduta, e riceve un aspetto disarmonico dalla Luna, la quale trovandosi nel Sagittario lo collega all’altro suo esilio zodiacale. Pesci e Sagittario sono infatti i due segni opposti ai domicili di Mercurio, Vergine e Gemelli. Eppure Hugo fu uno scrittore fenomenale, sia per quantità che per qualità. In parte ciò è descritto dalla posizione di Marte in casa terza, tuttavia la spiegazione probabilmente va ricercata anche altrove. Innanzitutto Mercurio è il pianeta a cui la Luna si applica per primo e perciò riceve una grande forza seppur attraverso un aspetto problematico. Tra l’altro la Luna transita quel giorno esattamente sul Centro Galattico, un punto misterioso e particolarissimo del cielo. Mercurio invece si trova vicino al Nodo lunare Nord, che tradizionalmente ha un valore accrescitivo, e in ogni caso segnala qualcosa di particolare. Un’ultima cosa da osservare riguardo al Mercurio di V. Hugo è che a causa della sua latitudine, ovvero la sua distanza dal piano dell’eclittica, viene a trovarsi esattamente sull’Equatore celeste, cioè a declinazione zero. Non è facile interpretare nel dettaglio il significato di questi fattori aggiuntivi, si potrebbe parlare di una grande forza o di aspetti legati al karma, ma il mistero dal mio punto di vista rimane e in questi casi mi limito a registrare la cosa, e ipotizzare che ciò si traduca, nella vita di chi possiede tali aspetti alla nascita, in qualcosa di eccezionale o in una dote singolare.
Il mercurio di V. Hugo si trova nella quinta casa, legata alla creatività e ai figli. Anche come significato naturale a Mercurio si può associare la figura di un fratello o figlio giovane, e in generale di un bambino-ragazzino. La Luna può rappresentare anche l’infanzia oltre che naturalmente la madre. Non si può non menzionare il rapporto speciale che lo scrittore ebbe con i bambini disagiati, che invitava ogni settimana a pranzo. Né il dolore che provò in relazione ai figli: una figlia morì in manicomio (come anche un fratello di Hugo), un’altra ancora molto giovane nell’affondamento di una nave, e anche altri due maschi gli morirono abbastanza prematuramente. La madre invece lo lasciò orfano a 19 anni.
Ne I Miserabili sono diverse le figure chiave di fanciulli e ragazzi: dalla stessa orfana Cosette, a Eponine, una delle figlie degli odiosi Tenardier, fino a Gavroche, il monello parigino che morì rivoluzionario.
Questi fatti concreti possono considerarsi in buona parte collegati all’aspetto disarmonico Luna-Mercurio descritto più sopra, ma dal punto di vista spirituale ed intellettuale invece vediamo che questo aspetto si manifestò con doti eccezionali, fu un bambino prodigio e quasi un grafomane, scriveva dalla mattina alla sera pagine e pagine: saggi, poesie, discorsi, migliaia di lettere a tutti… era un’enciclopedia vivente, eruditissimo e creativo.
Nel prossimo articolo, terza ed ultima di queste brevi riflessioni su V. Hugo dal punto di vista astrologico, vedremo se anche l’ottava sfera, quella delle stelle fisse, abbia qualcosa da dirci sullo scrittore.